Newsletter n. 6 anno XI / 16-31 marzo 2025

NEWSLETTER N.6 ANNO XI

16-31 marzo 2025

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IN EVIDENZA

TAR LAZIO, SEZ. IV QUATER, 26 marzo 2025, n.  6090 Energy&Green Sulle procedure di ammissione ai fondi eurounitari In tema di graduatorie per l’accesso ai contratti di filiera finanziati con fondi PNC e PNRR, è inammissibile per carenza di interesse il ricorso volto all’annullamento integrale della procedura qualora, per la natura eccezionale e vincolata dei finanziamenti eurounitari, non sia possibile ripetere la selezione e ne deriverebbe solo la perdita delle risorse. È invece ammissibile la domanda limitata alla rettifica del punteggio attribuito al progetto del ricorrente, ove da tale rettifica possa derivare un concreto vantaggio, anche in termini di miglior posizionamento utile nella graduatoria, ai fini dell’accesso alle ulteriori risorse eventualmente disponibili o del risarcimento del danno. In accoglimento della tesi di parte resistente, la domanda volta all’annullamento della procedura è stata dichiarata inammissibile per carenza di interesse. (Giudizio seguito dallo Studio AOR per conto dell’ente resistente)

APPALTI PUBBLICI

CONSIGLIO DI STATO, SEZ. V, 28 marzo 2025, n. 2605 Appalti pubblici Sull’indicazione del CCNL Nelle procedure di gara, la mancata indicazione di uno degli elementi essenziali dell’offerta, legittima l’esclusione dell’operatore in conformità con il principio di tassatività delle cause di esclusione. Tanto chiarito, la dichiarazione del CCNL concretamente applicato rappresenta un elemento essenziale dell’offerta, tale per cui la mancata indicazione dello stesso è circostanza idonea a determinare l’esclusione dell’operatore dalla procedura.

 

TAR LOMBARDIA-MILANO, SEZ. IV, 24 marzo 2025, n. 1025 Appalti pubblici Sulla revisione prezzi Anche la revisione prezzi eccezionale richiede necessariamente che l’interessato presenti un’istanza per avviare il procedimento finalizzato a verificare la sussistenza dei presupposti necessari per il riconoscimento. Al riguardo, si ribadisce che il termine ultimo per la presentazione dell’istanza coincide con l’emanazione del certificato di regolare esecuzione e non con l’approvazione dello stesso da parte della stazione appaltante.

 

TAR MARCHE, SEZ. I, 22 marzo 2025, n. 192 Appalti pubblici Sulle misure di self cleaning In tema di esclusione per gravi illeciti professionali, le misure di self cleaning, che prevedono la sostituzione di soggetti titolari di cariche societarie sensibili, assumono significati diversi a seconda che i soggetti coinvolti detengano o meno quote azionarie della società. Infatti, quando il soggetto interessato possiede anche quote azionarie, la rigenerazione richiede necessariamente la dismissione del pacchetto azionario, soprattutto se le quote conferiscono rilevanti poteri in assemblea. Invece, se il soggetto non detiene quote azionarie, di norma è sufficiente la sostituzione della persona fisica.

 

TAR LOMBARDIA, SEZ. IV, 21 marzo 2025, n. 991 Appalti pubblici Sulle modifiche al Piano Economico Finanziario Le modifiche al Piano Economico Finanziario (PEF) ammesse in sede di verifica di congruità devono essere limitate e non alterare sostanzialmente il contenuto dell’offerta originaria in modo tale da comprometterne la serietà e l’affidabilità. Nel caso in cui le modifiche siano sostanziali e incidano su voci rilevanti del PEF, come nel caso di specie la riformulazione del Rendiconto Finanziario e la gestione della Cassa, l’offerta diventa ambigua e viola il principio di par condicio, determinando l’esclusione dell’offerente.

 

TAR CALABRIA-CATANZARO, SEZ. II, 20 marzo 2025, n.555 Appalti pubblici Sulla revoca del contratto Dopo la stipulazione del contratto per l’affidamento di un appalto, l’amministrazione non può esercitare il potere di revoca, ma deve ricorrere al diritto di recesso. La revoca dell’aggiudicazione dopo la conclusione del contratto configura una carenza di potere, poiché il potere di revoca, previsto dall’art. 21 quinquies della legge 241/1990, può essere esercitato solo prima della conclusione del contratto.

 

TAR EMILIA ROMAGNA-PARMA, SEZ. I, 20 marzo 2025, n. 111 Appalti pubblici Sulla piena ribassabilità dei costi della manodopera In tema di ribasso dei costi della manodopera, un’offerta che propone un ribasso del 99,9% sull’importo a base di gara può essere legittima, purché il ribasso sia giustificato da una più efficiente organizzazione aziendale. Tuttavia, l’assenza di una giustificazione adeguata e analitica durante la verifica dell’anomalia, che non supporti il rilevante ribasso e non dimostri un utile di commessa non pari a zero, rende l’offerta anomala e, pertanto, inammissibile.

 

TAR PUGLIA-LECCE, SEZ. II, 19 marzo 2025, n. 434 Appalti pubblici Sullo scorporo della manodopera In tema di ribassabilità dei costi della manodopera, il T.A.R. Puglia aderisce all’interpretazione del Consiglio di Stato secondo cui i costi della manodopera devono essere scorporati dall’importo assoggettato al ribasso.
Tuttavia, ciò non vieta all’operatore economico di applicare un ribasso diretto, ovvero in via separata, sui costi della manodopera, se dimostra che tale ribasso deriva da una più efficiente organizzazione aziendale, che dovrà dimostrare in sede di verifica dell’anomalia.

 

TAR SARDEGNA, SEZ. II, 18 marzo 2025, n. 250 Appalti pubblici Sul ribasso della manodopera Non costituisce motivo di esclusione dalla gara la mancata dichiarazione, nell’offerta economica, che il ribasso complessivo dell’importo offerto dipende da una più efficiente organizzazione aziendale, qualora la stessa sia successivamente prodotta nel corso della verifica dell’anomalia. La Stazione Appaltante può legittimamente richiedere integrazioni per giustificare il ribasso sul costo della manodopera anche successivamente alla fase di presentazione delle offerte, senza che ciò comporti un automatico ostacolo all’ammissione dell’offerta.

ENTI LOCALI

TAR CAMPANIA-NAPOLI, SEZ. VIII, 27 marzo 2025, n. 2596 –Enti localiSul diritto di accesso del consigliere comunale Il consigliere comunale non è tenuto a motivare in modo particolare le proprie richieste di accesso, poiché, diversamente, si introdurrebbe un controllo da parte dell’ente sull’esercizio del mandato. Il l’art. 43 del TUEL estende l’ambito del diritto di accesso del consigliere comunale a qualsiasi atto considerato utile per l’esercizio del mandato. Nel caso di specie, infatti, è stata accolta la richiesta di accesso avanzata dal consigliere comunale, riguardante documenti relativi all’affidamento del servizio di illuminazione votiva dell’ente locale.

EDILIZIA E URBANISTICA 

CONSIGLIO DI STATO, SEZ. VI, 28 marzo 2025, n. 2597 –Edilizia&UrbanisticaSull’installazione stabile di manufatti mobili L’installazione stabile di strutture teoricamente mobili può determinare una trasformazione permanente del territorio, incidendo sulla rendita catastale e richiedendo il permesso di costruire. Ai fini urbanistici, il criterio funzionale prevale su quello strutturale, di conseguenza se la struttura soddisfa esigenze stabili e permanenti, non può essere considerata precaria e necessita di titolo edilizio, anche se originariamente progettata come mobile. Infatti, i manufatti che, pur essendo mobili, vengono installati in maniera stabile e permanente all’interno di un’area, perdono la loro mobilità e devono essere considerati come nuove costruzioni.

 

TAR SICILIA-CATANIA, SEZ. III, 21 marzo 2025, n. 989 –Edilizia&UrbanisticaSulle osservazioni dei privati in tema di adozione del Piano Regolatore Generale È illegittima la deliberazione di adozione del Piano Regolatore Generale nel caso in cui l’ente locale abbia respinto numerose osservazioni presentate tempestivamente dai privati, motivando il diniego con argomentazioni del tutto generiche e di mero stile. Secondo il Collegio, il diniego avrebbe dovuto essere supportato dalle effettive ragioni di pubblico interesse – anche per gruppi di osservazioni analoghe – che giustificassero il mancato accoglimento delle specifiche osservazioni formulate dai soggetti interessati.