Articolo pubblicato sul numero di Gennaio-Febbraio 2020 de Le Fonti Legal
AOR Avvocati punta ad allargare l’attività di consulenza in materia di appalti pubblici a nuovi settori ancora inesplorati, come l’ambito aeroportuale. Sono solo alcuni dei progetti dello Studio raccontati da Angelo Annibali, socio fondatore insieme a Marco Orlando, Matteo Valente e Andrea Ruffini.
Su cosa si è concentrata l’attività dello studio nel 2019?
L’attività dello Studio nel 2019 si è concentrata anche nell’implementazione della consulenza agli Enti Pubblici ed alle Società operanti nel settore degli appalti pubblici nel nord Italia. Tale opportunità si è concretizzata anche in ragione dello sviluppo della sede milanese dello Studio. Analogamente si sono poste le basi per lo sviluppo di un’attività di consulenza nel settore energetico con riferimento a Società operanti nel settore sempre nel nord Italia. Nella sede romana dello Studio si è implementata l’assistenza anche giudiziale ad operatori economici privati nel settore delle forniture sanitarie alle Pubbliche Amministrazioni.
Quali sono le strategie di crescita o consolidamento dello Studio per il 2020?
La crescita dello Studio è legata anche alla capacità di cogliere l’opportunità di nuove consulenze sempre in materia di appalti pubblici ma in settori fino ad oggi poco considerati. In tal senso è in fase embrionale lo sviluppo di una consulenza nel settore aeroportuale. Peraltro lo studio sta consolidando i rapporti già in essere in materia di servizi pubblici ivi compresi quelli relativi alle amministrazioni operanti nel c.d. “terzo settore” anche nel Nord Italia.
Quali sono i principali effetti del Decreto sblocca cantieri dal punto di vista amministrativo e quali le principali criticità?
Il decreto Sblocca Cantieri ha tentato di produrre un indubbio snellimento delle procedure ad evidenza pubblica cercando di adottare un approccio sostanzialistico, volto alla speditezza e alla rapidità delle operazioni di gara. Sotto tale profilo una evidente miglioria apportata all’intero sistema è quella di aver abrogato il rito “superaccellerato” che imponeva ai concorrenti di contestare l’ammissione delle altre imprese già durante la fase di gara. Oltre la dubbia costituzionalità di un simile strumento processuale, la norma aveva negli anni scorsi creato più problemi interpretativi che benefici. Altra innovazione evidente è quella che ha ridimensionato il ruolo dell’ANAC e delle sue Linee Guida; queste ultime infatti verranno “sostituite” dal ritorno al Regolamento (il cui testo verrà approvato nei prossimi mesi), decretando così la fine dell’esperimento delle cd soft law. Venendo ora alle criticità della novella, possiamo sicuramente evidenziare la scarsa coordinazione del testo normativo nonché le poche risposte fornite dal nostro legislatore alla Commissione europea che ad inizio 2019 aveva minacciato la procedura di infrazione per i molti aspetti del Codice dei Contratti che non rispondevano al diritto europeo. Il più classico degli esempi è quello che concerne il subappalto, istituto che, anche dopo le recenti sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione europea, meriterebbe una disciplina definitiva e chiara.
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